«Andrò nelle Maremme». Puccini a caccia tra Bolgheri e Capalbio nelle lettere inedite a Giuseppe Della Gherardesca e Piero Antinori (1903-1924)

Sessa Maurizio

«Andrò nelle Maremme». Puccini a caccia tra Bolgheri e Capalbio nelle lettere inedite a Giuseppe Della Gherardesca e Piero Antinori (1903-1924)

Pacini Fazzi (2019)

9788865506936

28,00 €
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Sembrerebbe ormai quasi impossibile raccontare su di lui qualcosa di nuovo. Invece capita ancora di imbattersi in documenti, che costituiscono altri tasselli da inserire con pazienza nel mosaico incompiuto della sua complessa biografia di uomo e di artista. Il Maestro lucchese, l'erede designato del Cigno di Busseto Giuseppe Verdi, a distanza di tanto tempo, non smette di sorprendere. Se la sua musica è entrata nel regno dell'immortalità, la sua vita può tuttora essere illuminata da episodi non conosciuti, grazie al ritrovamento di lettere vergate con la sua inconfondibile scrittura nervosa, ribelle. L'artefice di Bohème e Butterfly si rivela appieno nella corrispondenza, nell'epistolario, il «più bello - è stato scritto - più variato, più pittoresco, più affascinante che si conosca (…). Il suo epistolario è un romanzo nel romanzo della sua vita». Un capitolo fondamentale di questo "romanzo" è quello dedicato alla caccia, passione di tutta una vita, che Puccini condivise, fra gli altri, con due fiorentini discendenti di casate illustri: il conte Giuseppe della Gheradesca e il marchese Piero Antinori. Le centosessanta lettere inedite di Puccini che qui si pubblicano furono indirizzate ai suoi due compagni di battute nel corso di venti anni. Una fitta corrispondenza che porta il lettore in giro per il mondo, seguendo passo passo i trionfi del Maestro, ma anche i suoi periodi di malinconia...