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Le donne di Dante

Commento

Le donne di Dante, Marco Santagata, Il Mulino

Unico difetto è il costo del libro, per il resto anche l’ampia documentazione fotografica di opere d’arte di vari periodi che celebrano versi e personaggi danteschi ne fa un libro prezioso per approfondire alcuni elementi della poetica e della vita del “sommo poeta”. Santagata da formidabile dantista ci guida con il filo conduttore dei personaggi femminili così decisivi per Dante nel suo lungo e difficile percorso artistico, familiare e politico. Sullo sfondo della “donna” principale Beatrice “Bice” Portinari Dante costruisce un approccio del tutto nuovo alla poesia che parla d’amore superando così la poesia cortese con “il dolce stilnovo” e la gratuita glorificazione della donna amata.. Sguardi, desideri, ammiccamenti, passioni struggenti platoniche ma anche trasgressive rispetto alla morale ed ai comportamenti “leciti” per l’epoca per le gentili dame costruiscono visioni innovative e ribadiscono principi etici e morali spesso nascosti dietro l’artificio poetico e personale della “donna schermo” usata poter celare la vera identità del soggetto amoroso: la donna pietosa, la donna gentile, la donna Pietra. Beatrice ma non solo, nella poetica dantesca ci sono, e Santagata le inserisce nella costruzione della poetica dantesca, altre figure femminili decisive ed altre meno nette ma poste a presidiare caposaldi della Commedia ma anche delle opere che la precedettero. Da Francesca, adultera per passione erotica, alla storia contorta di Pia non più dei Tolomei ma dei Malevolti o di Margherita Aldobrandeschi e tutte le vicende politiche dell’epoca. Donne che appaiono nella Commedia come la misteriosa Metelda sulle sponde del Lete o Cunizza che parla di politica così come Sapia Salvani. Le donne dell’esilio quale peregrino tra le corti feudali dell’appennino come Gherardesca della Gherardesca, Margherita di Brabante, Giovanna Visconti, Beatrice d’Este, Alagia Fieschi a cavallo tra gratitudine per l’ospitalità ricevuta e amori non meglio documentati. Insomma la vita e l’opera di Dante sono state davvero pervase dell’influenza delle sue scelte politiche (esplicite nella Commedia nell’assolvere e condannare personaggi protagonisti della vita fiorentina ma anche dell’immenso conflitto di potere tra papato e impero) e da un rapporto fecondo e articolato con tante personalità femminili: idealizzate, sacralizzate, amate, ascoltate. Da notare, come Santagata ci avverta, in più punti del libri, come tante delle descrizioni, anche nella Commedia, dei fatti minuti e delle beghe politiche vadano lette dal punto di vista delle informazioni che i contemporanei avevano ad esempio la vicenda di Paolo e Francesca ma anche le incongruenze nel affrontare lo scontro Ghibellini/Guelfi Bianche e Guelfi Neri. Vicende a noi lontane che all’epoca sarebbero state e nei titoli di testa dei tg o dei giornali scandalistici. Un bel modo per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante.