MARTEDI GIALLO

In collaborazione con IL CLUB DEL GIALLO

Michel Bussi, Ninfee nere, edizioni e/o

Recensione e trama

Michel Bussi, Ninfee nere, edizioni e/o

Un gioco di specchi, anzi di tele. Non potrebbe essere altrimenti visto che il libro è ambientato a Giverny in Normandia, villaggio dove ha vissuto il pittore impressionista Claude Monet, trasformatosi poi nel corso degli anni- lamenta l’autore- in una sorta di Disneyland dell’arte. Il giallo ruota attorno ad alcuni omicidi, avvenuti anche a distanza di molti anni, e a tre figure femminili: Fanette 11 anni alunna della scuola del villaggio appassionata di pittura, Stephanie la bellissima maestra e una anziana solitaria che passa le giornate spiando quel che avviene da una torre in cui vive. A indagare sui misteri di Giverny l’ispettore Laurenc Sérénac, moto e giubbotto di pelle d’ordinanza, con il ‘fido’ secondo Sylvio Bénavides e tra le varie ipotesi messe sul tappeto c’è anche quella di una serie di tele di Monet che potrebbero essere state rubate o andate perse. Il finale (che chiaramente non spoileriamo) è sorprendente anche se vi diamo un indizio: i navigati giallisti potranno probabilmente intuire qualcosa leggendo molto attentamente il prologo.

Trama

A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica. L’indagine dell’ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l’artista avrebbe dipinto prima di morire). Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo.