Quattro indagini a Màkari

Recensione e trama

Gaetano Savatteri, Quattro indagini a Màkari, Sellerio

Quando l’ironia si sposa con l’indagine, il giallo è perfetto. Se poi ci aggiungiamo un pizzico di Sicilia il gioco è fatto. L’ironia è quella di Saverio Lamanna, giornalista disoccupato che torna nella bella Sicilia da dove anni prima era partito per Roma. Con il sogno di andare a vendere granite alla mandorla a Formentera, Saverio Lamanna insieme a Peppe Piccionello e alla bella Suleima, si troverà a risolvere alcuni situazioni che virano verso il “giallo”. Il personaggio è creato dal giornalista e scrittore Gaetano Savatteri e il libro a cui facciamo riferimento è una raccolta di quattro racconti “Quattro indagini a Makari” edito da Sellerio. Le indagini di Saverio Lamanna raccontate da Savatteri sono gustose, i dialoghi serrati e ironici, i personaggi, a volte surreali, si trovano a dover risolvere più casi drammatici di vita quotidiana. Dal 15 marzo Saverio Lamanna ha il volto di Claudio Gioè che lo interpreta nella serie tv di Rai Uno “Màkari”. Una fiction piacevole e Gioè è perfetto nei panni del giornalista disoccupato pronto a diventare uno scrittore-detective. Anche se la serie tv è non fedelissima ai quattro racconti del libro, noi da lettori appassionati e affascinati dall’ironia di Lamanna e dalla sicilianità di Piccionello, perdoniamo tutto.

Trama

Accompagnata dalla musica della tipica, ininterrotta canzonatura (al lettore, ai personaggi e a se stesso autore), ogni pagina di Gaetano Savatteri è piena di persone e situazioni e di incontri che quanto più strani sono, tanto più appaiono quotidiani nella terra di Sicilia. Solo con molta discrezione la trama gialla vi scivola dentro, quasi per avvertire che lo scopo vero del raccontare è quello di disegnare dei tipi umani nella loro irripetibile originalità, e che se di essi si esalta il lato comico è per le ragioni di una generale tolleranza. E per antidoto – seguendo in chiave di farsa il monito di Sciascia – al veleno della retorica sulla Sicilia, fatta apposta per confondere mafia e antimafia, declamata per contaminare il presente con gli intrecciati affarismi di sempre. Delitti di diversa caratura, truffe perlopiù stupide, morti tristi: su queste vicende indaga il trio centrale di tutti gli incroci; sono Saverio Lamanna principale protagonista e giornalista disoccupato, freddurista incallito; Peppe Piccionello in camicie hawaiane, con magliette dagli slogan paradossalmente sicilianisti, infradito e mutande; Suleima, cameriera ai tavoli, proveniente da Bassano del Grappa, dalla risposta pronta. Senza mai interrompere, mentre fanno i detective, il loro passo a tre farsesco, forse cercano, nei loro casi come nelle loro vite, quello che conta veramente, quando si strappa il velo comico che nasconde il dramma di ognuno.
In questi racconti, Saverio Lamanna, dal rifugio della scogliosa frazione di Màkari, indaga con Piccionello e Suleima: su un delitto che può sembrare di mafia; tenta di fermare il «pomeriggio di un giorno da cani» cominciato per scherzo da un disoccupato disperato e creativo; fa luce sulla morte per infarto di un vecchio dongiovanni da incontri online; scopre il gioco che c’è dietro l’incidente di un amico.